Introduzione
Il 2 settembre del 31 a.C. ad Actium, al largo delle coste greche, si scontrarono le forze dei due uomini più potenti del mondo romano, Marco Antonio e Gaio Giulio Cesare Ottaviano. L’esito della battaglia determinò gli equilibri politici della Repubblica per i secoli a venire, e pose fine alle guerre civili che avevano causato così tanto spargimento di sangue e avevano precipitato lo Stato nel caos.
Il vincitore, Ottaviano, nipote del grande condottiero e dittatore Giulio Cesare, si trovò, in seguito al suicidio di Antonio e di sua moglie Cleopatra, ad essere l’unico padrone dei territori governati da Roma. A partire da quel momento, egli trasformò gradualmente Roma in una monarchia, assicurando quarant’anni di pace e stabilità che gli valsero il titolo di Augusto, il venerato.
La riforma dell’ Italia romana
Nell’ambito di un ampio programma di riforme, venne completamente riorganizzato il territorio italico (da cui rimasero escluse le province di Sicilia, Sardegna e Corsica), sostituendo l’ordinamento precedente (che rassomigliava ad una confederazione di Territori romani, Colonie e Alleati formalmente autonomi) con una suddivisione razionale in undici regiones, includendo ufficialmente i territori della Gallia Cisalpina e della Venezia, corrispondenti all’attuale pianura padana.
– Regio I Latium et Campania, comprendente il territorio abitato prevalentemente dai latini, cioè il Latium vetus (il nucleo principale e più antico di popolazione latina nella penisola), il Latium adjectum (il territorio dove, in seguito all’annientamento dei volsci, si concentrò la colonizzazione latina) e la Campania felix (il territorio gravitante attorno a Capua).
– Regio II Apulia et Calabria, raggruppava principalmente popoli di stirpe illirca quali i messapi e gli apuli, la colonia greca di Tarentum (Taranto) e le colonie latine di Luceria (Lucera), Beneventum (Benevento) e Venusia (Venosa)
– Regio III Lucania et Bruttii, si estendeva dal fiume Bradano a nord fino allo stretto di Messina, inglobando il territorio dei lucani e dei brutii (di stirpe italica, ma acerrimi nemici di Roma fino alla seconda guerra punica) e moltissime colonie greche, tra cui Metapontum, Paestum, Sybaris, Croton (Crotone), Regium (Reggio Calabria)
– Regio IV Samnium, prendeva il nome dagli ormai sottomessi e latinizzati sanniti, e comprendeva un territorio prevalentemente collinare o di montagna, toccando il mare Adriatico a nord-ovest. Oltre ai popoli sanniti (Marsi, Peligni, Caraceni, Pentri, Frentani, ecc.), vi erano stati inclusi gli Equi (altro antichissimo popolo rivale di Roma) e i Sabini, il cui centro principale era Reate (Rieti)
– Regio V Picenum, identificata con il territorio dell’omonimo popolo (i piceni), tra le attuali Marche meridionali e l’Abruzzo settentrionale.
– Regio VI Umbria et ager Gallicus, comprendeva il territorio abitato dagli umbri, sulla sinistra del corso del Tevere, e l’ Ager Gallicus, il primo territorio celtico (abitato dai senoni) a cadere sotto dominio romano (nel 295 a.C.), il cui centro principale era Saena Gallica (Senigallia)
– Regio VII Etruria, una delle più vaste tra le regiones, comprendeva pressapoco il territorio della Dodecapoli etrusca, terra di antichissima civiltà, delimitata ad est e a sud dal Tevere (salvo i dintorni di Roma), a nord dall’Appennino tosco-emiliano e ad ovest dal Mar Tirreno, comprendendo anche l’isola d’Elba.
– Regio VIII Aemilia, comprendeva all’incirca lo stesso territorio dell’attuale Regione Emilia-Romagna, ed era prevalentemente abitato da stirpi celtiche in pianura (Boi, Lingoni) e liguri o etrusche sull’appennino.
– Regio IX Liguria, costuituta da parte del territorio degli antichi liguri (una stirpe pre-indoeuropea che abitava tra il fiume Rodano e le attuali regioni del Piemonte e della Liguria) compreso tra il Po a nord, il mar ligure a sud, il territorio di Placentia (Piacenza) ad est e le prime propaggini delle Alpi marittime ad ovest, con il territorio costiero di Nicaea (Nizza) fino al fiume Varo.
– Regio X Venetia et Histria, aggiungeva al territorio degli antichi veneti parte del territorio dei reti (probabilmente di stirpe pre-indoeuropea) e dei carni (di stirpe celtica) e l’intero territorio degli istri (di stirpe illirica), segnando i suoi confini a nord le alpi e l’alta valle dell’Adige, a ovest il fiume Oglio e la Valtellina, a est le città di Emona (Lubiana) e Tarsatica (Fiume) e a sud il Po
– Regio XI Transpadana, comprendente il territorio tra le alpi pennine e leponzie a nord fino al Po a sud e all’attuale fiume Oglio ad est, esclusa la città ed il territorio di Cremona e la Val di Susa, era abitata da stirpi celtiche (Insubri, Cenomani, Libici) nella parte orientale, e celto-liguri (Salassi, Taurini) nella parte occidentale.
Gustavo Ferrara
Molto interessante…mi ha dato un sacco di spunti! Bravo Gustavo!