Posto su un altura dominante l’area dove la valle Staffora si congiunge alla pianura padana, il castello di Nazzano, con la sua caratteristica torre, è facilmente riconoscibile anche da lunghe distanze, risultando una presenza costante per chiunque visiti il Vogherese o il Tortonese.
Notizie storiche sull’abitato e il castello di Nazzano
Sulle origini del castello non si hanno notizie certe: è possibile che già prima dell’anno mille vi fossero delle fortificazioni in questo luogo, giacché è citato nel 996 e nel 1026 in una divisione tra i Malaspina e gli Estensi, rimanendo il luogo di Nazzano nelle mani dei secondi.
Nel 1164 l’imperatore Federico I detto il Barbarossa dona ai pavesi svariate terre a sud del Po, fra cui Nazzano, che viene così a far parte ufficialmente del distretto pavese, anche se la località resta governata dai signori locali, fra cui spiccano nel Trecento i potenti Sannazzaro. Con la conquista di Pavia da parte di Galeazzo II Visconti (1359) l’abitato di Nazzano diventò sede di un podestà di nomina viscontea, situazione confermata nel 1383, ma nei primi decenni del Quattrocento la sede venne spostata nel sottostante abitato di Riva, ormai più importante.
Nel 1412 il duca di Milano e conte di Pavia Filippo Maria Visconti separò il luogo di Nazzano dalla contea di Pavia e lo incluse nel neonato Comitato di Voghera, che fu dato in feudo a Castellino Beccaria. Questo esteso feudo ebbe però vita breve, venendo incamerato tre anni dopo in seguito ad una guerra scoppiata tra il duca e i Beccaria. Nei secoli si avvicendano nel possesso del castello i Conti della Pusterla (dal 1559), i Mezzabarba (dal 1613) e i genovesi Rovereto (dal 1712), che ancora oggi detengono la proprietà del maniero.
Il castello di Nazzano: caratteristiche
Il castello domina con la sua alta torre l’abitato che si sviluppa intorno alla struttura fortificata. La parte oggi visibile è costituita dall’antico mastio, composto dalla torre e un corpo quadrilatero che si sviluppa attorno ad essa; vi era anche una cinta muraria esterna rinforzata da due torri nel lato est, le cui fondamenta sono parzialmente visibili dal basso, in quanto immerse nella vegetazione, mentre dall’alto si può apprezzare pienamente la planimetria del castello con la cerchia esterna.
L’attuale aspetto del fortilizio è frutto di un radicale restauro operato nel 1905 per volontà dei proprietari, che in quel frangente lo trasformarono in dimora signorile. L’edificio, interamente costruito in mattoni, è scandito da finestre archiacute, mentre la facciata prospettante sulla piazza è caratterizzata da un alto archivolto ogivale cieco, che nella parte inferiore racchiude un piccolo ingresso; l’accesso attuale è dato da una apertura nel muro interno, che immette in un piccolo cortile. Le mura e le torre sono coronate da una merlatura guelfa, risalente al restauro novecentesco.
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Foto protette da copyright, di Gustavo Ferrara